LATTOBACILLI : AMICI O NEMICI ?

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LATTOBACILLI : AMICI O NEMICI ?

2018-04-11T11:20:43+02:00 11/04/2018|

Giornale dell’Odontoiatra 30 novembre 2009 –n° 17

 

Uno studio pilota indaga la relazione tra la presenza di alcuni batteri e l’esito del parto.

 

L’abitudine a pensare che batteri cariogeni come il Lactobacillus casei  e lo Streptococcus mutans  sono associati prevalentemente a eventi negativi, come la  formazione di carie appunto, sembra essere destinata a cambiare : nuovi studi stanno infatti provando che la loro presenza nel cavo orale delle donne in gravidanza è correlata a esiti migliori del parto.

La scoperta naturalmente non vuole portare a trascurare l’igiene orale, ma mette in evidenza l’importanza dello studio dei patogeni orali e indica la strada per cure mirate , per esempio l’assunzione di probiotici, nei casi ritenuti a rischio.

“ La carica batterica orale della donna in gravidanza sta assumendo sempre più la connotazione di un fattore di rischio modificabile per limitare i casi di parto pretermine e di nascita di bambini sottopeso “ afferma Robert Durand, ricercatore presso il dipartimento di salute orale dell’Università di Montreal, in Canada . “Mentre la correlazione tra la presenza di patogeni parodontali e il rischio di parto pretermine  e

di nascita di bambini sottopeso “ afferma Robert  Durand, ricercatore presso il dipartimento di salute orale dell’ Università di  Montreal , in Canada .

“ Mentre la correlazione tra la presenza di patogeni parodontali e il rischio di parto pretermine è stata  provata, la relazione tra i batteri cariogeni e il medesimo rischio deve invece ancora essere approfondita.

In questo filone di ricerca si inserisce il nostro studio pilota , che deve dunque essere considerato una sorta di indagine preliminare sull’argomento “.

Lo studio, pubblicato dalla rivista Oral Diseases, ha seguito la gravidanza di 120 donne scegliendo come soggetti della ricerca le 34 che avevano avuto un parto pretermine , ossia prima della 37ma settimana di gestazione e , tra le altre , 73 neomamme come gruppo di controllo . “ Dalle analisi di campioni di saliva è emerso che le donne che avevano partorito prematuramente mostravano una presenza inferiore di  Lactobacillus casei   statisticamente significativa, e tendevano ad avere una presenza meno consistente

di  Streptococcus mutans  , anche se per valori non statisticamente significativi; il parto a termine , in sintesi, si è dimostrato associato a una maggiore presenza di batteri cariogeni “ spiega il ricercatore . “

“ L’influenza  del Lactobacillus casei   sugli esiti del parto era già stata dimostrata da Ananda Dasanayake  nel 2005 in riferimento, però , al peso alla nascita : la sua ricerca aveva provato, infatti , che ogni incremento di 10 volte dei livelli salivari di Lactobacillus casei  corrisponde a un aumento di 42 grammi del peso alla nascita .”

Ma a che cosa è dovuto l’effetto benefico dei batteri cariogeni ? “Questi tipi di batteri producono acidi che , in talune circostanze e in alcune aree del corpo, possono portare a un riequilibrio della flora batterica .

Il Lactobacillus casei , per esempio, sopravvive al processo di digestione e può arrivare fino alla regione genitale; qui l’acido lattico e altri acidi organici che il batterio produce contribuiscono a mantenere un pH vaginale inferiore a 4,5 prevenendo una proliferazione eccessiva di patogeni la cui presenza , come nel caso dei batteri che causano la vaginosi, è associata al parto pretermine” conclude il ricercatore .

“ Poiché è provato che l’assunzione di agenti bioterapeutici come yogurt contenente lattobacilli vivi è efficace nel ridurre per esempio candidosi vaginali ricorrenti , è lecito ipotizzare che una terapia che mantenga alti livelli salivari di Lactobacillus casei  possa aiutare a mantenere l’ecosistema vaginale equilibrato necessario , per avere esiti del parto positivi .”

 

 

  • “A pilot study of the association between cariogenic oral bacteria and preterm birth “ Oral Dis 2009 ;15(6);400-6

 

  • “Salivary Actinomyces naeslundii genospecies 2 and Lactobacillus casei levels predict pregnancy outcomes” J Periodontal 2005:76(2);171-7